Biocarburanti : BRUXELLES INFORMA
BRUXELLES INFORMA
Biocarburanti e cambiamento d’uso del suolo
Le organizzazioni agricole avvertono che il modello europeo di calcolo dell'impatto del biodiesel
sulle emissioni è scorretto
Le Organizzazioni agricole europee Copa-Cogeca hanno dato vita nei giorni scorsi ad un interessante
dibattito sui biocarburanti e sull'impatto dei cambiamenti di uso del suolo sulle emissioni di gas a effetto
serra. In sintesi, dal confronto é emerso che il modello europeo per il calcolo dell'impatto del biodiesel sulle
emissioni è sostanzialmente scorretto e varia fortemente dai modelli e dalle classificazioni utilizzati negli Stati
Uniti, dove i benefici del biodiesel da canola (specifica varietà di colza) in termini di riduzione delle emissioni
sono largamente riconosciuti. Il dibattito promosso da Copa-Cogeca ha inteso approfondire la questione in
relazione alla domanda di biocarburanti prevista nel 2020 e sulla scorta di due studi realizzati per conto
dell'Istituto internazionale per la ricerca sulle politiche alimentari (IFPRI) e il Centro comune di ricerca (CCR).
Al riguardo, il presidente del Gruppo di lavoro “Semi oleosi e colture proteiche” di Copa-Cogeca ha
sottolineato che “è assurdo che i due studi promuovano l'idea secondo cui il biodiesel da colza è peggiore del
bioetanolo, un punto di vista - questo - generalmente non condiviso a livello internazionale. Infatti, il
biodiesel da canola americano è considerato un biocarburante avanzato”.
I vantaggi dei biocarburanti
Dal canto suo, Pekka Pesonen, segretario generale del Copa-Cogeca, ritiene che i biocarburanti presentino
numerosi vantaggi in termini di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e di creazione di posti di
lavoro nelle zone rurali europee. Inoltre, i biocarburanti possono essere prodotti nell'UE in maniera
sostenibile, senza essere responsabili di cambiamenti indiretti della destinazione d'uso delle terre. Un
aumento della produzione di biocarburanti nell'UE allevia anche le pressioni sui terreni nei paesi terzi e
contribuisce a combattere la deforestazione delle foreste pluviali tropicali. Lo sviluppo del biodiesel – è stato
evidenziato - è essenziale poiché la colza può essere utilizzata sia per la produzione di biodiesel che per la
fabbricazione di mangimi a basso costo. In realtà, solo una parte delle colture di semi oleosi, cereali e
barbabietole da zucchero utilizzate per la produzione di biocarburanti è effettivamente convertita in energia.
La maggior parte rimane nel settore dell'alimentazione animale ed è utilizzata per l'allevamento, con 6-8
milioni di tonnellate di olio di colza usati per il biodiesel sui 160 milioni di tonnellate di oli e grassi vegetali
dell'approvvigionamento mondiale. “È pertanto inaccettabile – ha concluso Pekka Pesonen - utilizzare queste
due relazioni per permettere uno studio di impatto delle opzioni politiche per la proposta legislativa europea
sul cambiamento indiretto di uso del suolo correlato ai biocarburanti nel 2012. (fonte cc)
Cereali
Stabili le previsioni sulla produzione cerealicola nella campagna 2012/2013
Secondo le previsioni delle Organizzazioni agricole europee Copa-Cogeca, la produzione cerealicola dell'UE-
27 nella campagna di commercializzazione 2012/2013 dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile rispetto
all’anno precedente. Le previsioni indicano infatti un leggero incremento dello 0,5%, pari a 287,33 milioni di
t, con la produzione di semi oleosi che dovrebbe ridursi del 3,3% (28.122 milioni di t), quella del grano dello
0,2% (137,19 milioni di t), del mais del’1,8% (65,1 milioni di t), quella dell’orzo dovrebbe invece aumentare
del 4,4% (53,9 milioni di t). (Fonte: ue)
Eurostat: distribuzione della popolazione europea
Un quarto della popolazione dell'UE-27 vive nelle zone rurali (90% del territorio)
Eurostat, l'Ufficio statistico dell'Unione Europea informa che, al 1° gennaio 2011, il 41% della popolazione
dell'UE-27 viveva in aree urbane, il 35% nelle zone intermedie e il 23% nelle regioni rurali, che
rappresentano quasi il 90% del territorio dell’Unione. In ben 10 Stati Membri la percentuale più alta della
popolazione viveva nelle aree rurali, si tratta di Irlanda (73%), Slovacchia (50%), Estonia (48%), Ungheria
(47%), ecc. I Paesi in cui si registra la percentuale più alta di popolazione che vive in aree urbane sono:
Malta (100%), Paesi Bassi e Regno Unito (71%) e Belgio (68%). (Fonte: eurostat)
Urgente modernizzare le aziende agricole UE
Chi produce in agricoltura è sempre più esposto allo stress del credito
Nell’attuale scenario di incertezza e volatilità dei prezzi, gli agricoltori risultano essere gli operatori economici
più esposti ai rischi di mercato. Come non bastasse, gli agricoltori sono sempre più esposti anche alla
variabilità climatica, con tutte le conseguenze che ne derivano. Serve dunque modernizzare la gestione
aziendale e l’UE sta lavorando in questa direzione. Lo ha dichiarato il Presidente della Commissione
Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro. (Fonte: pe)
Politica europea per i giovani agricoltori
Il Commissario europeo all'Agricoltura, Dacian Ciolos, chiede una “politica attiva” per sostenere
i giovani agricoltori
In occasione di una conferenza al Parlamento europeo, promossa dal Consiglio dei Giovani Agricoltori (Ceja),
Dacian Cilos ha ricordato l’importanza dei giovani per il futuro dell’agricoltura europea, e a tal proposito ha
difeso la sua proposta per un regime di aiuti obbligatorio per i giovani agricoltori europei. “Se l'agricoltura
non offre prospettive ai giovani, è lecito chiedersi quale tipo di futuro possa avere la stessa agricoltura
europea”, ha detto il Commissario europeo, che ha riconosciuto le grandi difficoltà che un giovane incontra
oggi nell’avviare un’impresa agricola, a cominciare dal reperimento dalle risorse finanziarie necessarie, oggi
sempre più limitate. “Nonostante gli strumenti messi a disposizione dalla PAC – ha ricordato Cioloso - negli
ultimi dieci anni nell’UE abbiamo perso quasi 3 milioni di agricoltori. E’ quindi importante una marcia in più e
mettere in atto una politica proattiva per sostenere l'inserimento di nuovi imprenditori nel settore agricolo,
permettendo loro di avviare nuove imprese o di subentrare a titolari andati in pensione.
Strumenti di sostegno per i giovani
Il Commissario ha sottolineato che per centrare questi obiettivi è necessario rafforzare il meccanismo del
sostegno finanziario, attraverso aiuti specifici intesi sotto forma di agevolazioni all’inserimento e di accesso al
credito. Ciolos ha proposto che gli Stati membri mettano in atto, nei loro Programmi di Sviluppo Rurale, un
sotto-programma specifico per i giovani. Ciò consentirebbe un sostegno più mirato fornito, per esempio,
attraverso co-finanziamenti specifici, sostenendo in questo modo i giovani nei loro investimenti e nelle
attività di formazione. “Alcuni Paesi dell’UE sostengono che tali misure dovrebbero essere facoltative per gli
Stati, ma l'obiettivo politico di questo meccanismo sarebbe gravemente indebolito se non fosse obbligatorio
per tutta l’Unione. I giovani devono poter beneficiare di queste misure specifiche in tutti gli Stati Membri.
(Fonte: ue)La Commissione europea invita l'Italia ad accogliere correttamente la normativa in materia.www.biodiesel100x100.net
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