OLI VEGETALI PURI


OLI VEGETALI PURI
RISORSA RINNOVABILE SE SOSTENIBILE
Gli Oli Vegetali Puri (OVP) sono il risultato di proces-
si di spremitura meccanica dei semi di alcune piante
oleaginose, come il colza ed il girasole.
Gli OVP, oltre ad avere numerosi impieghi in ambito ali
mentare ed industriale, costituiscono anche una validarisorsa rinnovabile per la produzione di energia o come biocarburanti.
Le filiere agroenergetiche basate sulle colture oleagi-
nose devono comunque rispettare i principi di soste-
nibilità ambientale, evitando inoltre la competizione
nell’utilizzo dei terreni agricoli destinati all’alimentare.
La Direttiva europea sulle Fonti Energetiche
Rinnovabili (FER) definisce, a tal proposito, i seguenti criteri di sostenibilità:
• risparmio nelle emissioni di CO2 rispetto al combu-
stibile fossile sostituito (a partire dal 35% fino al 60% nel 2018);
• esclusione dei terreni ad elevato valore in termini di biodiversità per le colture ad uso energetico.
A tal fine la normativa italiana incentiva la produzione di energia elettrica da OVP, favorendo risorse locali prodotte secondo criteri di tracciabilità e rintracciabilità o attraverso la formulazione di Accordi Quadro o Intese di Filiera.
Pertanto l’impiego energetico degli oli deve necessariamente passare attraverso un approccio di sistema, che consideri con la dovuta attenzione non solo gli aspetti energetici ed economici, ma anche quelli ambientali e socio-culturali del contesto in cui si opera.

IMPIEGHI ENERGETICI DEGLI OLI VEGETALI PURI
GLI OBIETTIVI

Dagli Oli Vegetali Puri si può produrre energia termica,elettrica o entrambe congiuntamente (cogenerazione),si possono alimentare motori di macchine agricole ad uso aziendale,miscelandoli con emulsionanti,al gasolio in varie percentuali e attraverso un processo industriale, si può ottenere biodiesel.
La scelta del tipo di sbocco energetico da dare agli oli vegetali, come per tutte le altre tipologie di biocombustibili, è fortemente influenzato dal sistema di norme e incentivi in vigore.
In tal senso, molta attenzione è rivolta al Piano d’Azione Nazionale (PAN) per le energie rinnovabili, che pone per i bioliquidi (comprensivi degli OVP) importanti obiettivi di crescita al 2020. Sarà necessario comprendere meglio quale potrà essere l’effettivo contributo che gli oli,e quindi anche il settore primario, potranno apportare nell’arco di un decennio all’ottenimento dei circa 4.900 GWh di elettricità (da 920 MWe installati) e alla produ-
zione di energia termica per circa 150 ktep (migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio).

GLI INCENTIVI
Per supportare la produzione di energia elettrica da
OVP, è stato definito un sistema di incentivi che in
estrema sintesi tende a favorire gli impianti di piccola taglia (fino a 1 MWe di potenza) in grado di dimostrare tipologia e provenienza dei semi utilizzati oppure approvvigionati nell’ambito di Accordi Quadro o Intese di filiera. Sono comunque previsti, seppur in misura ridotta, incentivi all’energia elettrica prodotta da impianti di taglia superiore al MWe e alimentati anche con oli di provenienza estera. La tabella sintetizza i possibili incentivi in relazione alle dimensioni degli impianti e all’origine degli oli.
Come biocarburanti, a basso impatto ambientale, gli OVP possono essere utilizzati tal qualio in miscela con il gasolio.
 Questo impiego, ampiamente diffuso inAustria e Germania, risulta particolarmente idoneo per rifornire il parco macchine delle stesse aziende agricole produttrici di oli o consorziate nella gestione
di frantoi interaziendali (tecnicamente definiti decentralizzati).
Tuttavia in Italia la normativa vigente, pur fornendo alcuni strumenti di agevolazione fiscale (assenza di deposito fiscale, agevolazioni sull’accisa, ecc.), necessita di ulteriori perfezionamenti affinché si superino alcune oggettive difficoltà tecniche.
Infine, per quanto concerne la produzione di biodiesel, il settore maggiormente coinvolto è
quello industriale, in questo caso
gli stessi produttori industriali sono parzialmente esentati dal pagamento dell’accisa (80%) sui carburanti fino ad un contingen-
te annuo nazionale di 18.000 t.
Si fa presente che in passato tale contingente, oltre ad essere totalmente defiscalizzato, è stato anche di 300.000 t/anno, senza mai generare tuttavia l’auspicata attivazione di filiere agroindustriali
locali ed efficienti.

Commenti

Post più popolari