Nozioni basilari chimico fisiche dei combustibili

Nozioni basilari chimico fisiche dei  combustibili

Per sostituire un combustibile tradizionale con  un biocombustubile  alternativo  è indispensabile conoscere le principali caratteristiche chimico fisiche e la dinamica della sua combustione.

COMBUSTIBILI
Combustibili fossili convenzionali
•Gas naturale
•Petrolio e derivati
•Carbone
Combustibili alternativi
•Biomasse
•Idrogeno

Classificazione dei combustibili convenzionali
I combustibili di interesse tecnico e di comune impiego sono i
combustibili fossili derivati dal petrolio costituiti da miscele di
idrocarburi (composti di idrogeno e carbonio) e tracce di
elementi/composti inorganici (zolfo, azoto, ossigeno,
metalli,ecc).
I combustibili possono essere classificati:
-in base ai campi di applicazione/utilizzo
•Tipo di dispositivo e/o impiego: Motore, caldaia, ecc.
•Potere calorifico
-in base allo stato fisico di aggregazione
•Gas
•Liquidi
•Solidi

La combustione è una reazione fortemente esotermica dove i
combustibili a base di carbonio e idrogeno reagiscono con l’ossigeno
(aria) producendo calore.
Il calore di reazione prodotto per unità di peso (Tin di 25°C) è il potere
calorifico
Potere Calorifico
C + O2 = CO2 + 34.03 MJ/(kg di C)
4H + O2 = 2H2O +144.42 MJ/(kg di H2)
S + O2 = SO2 + 10.88 MJ/(kg di S)

•Il potere calorifico superiore include il calore di condensazione dell’H2O
PCS=34.03 XC+144.42 XH +10.88 XS [MJ/(kg di comb.)] (x, frazione di massa)
•Il potere calorifico inferiore non include la condensazione dell’H2O
PCI = PCS – λ mH2O/mcomb λ (calore latente di vaporizzazione) 2440 kJ/kg.

Valutazione del potere calorifico
Per calcolare il potere calorifico è necessaria l’analisi elementare
(H,C,S) del combustibile.
Il potere calorifico di combustibili pratici si misura sperimentalmente
(calorimetria).
Per la maggior parte degli idrocarburi
•PCI 11000-12000 kcal/kg
•PCS è leggermente superiore 12.000-13.000 kcal/kg

IDROCARBURI
I combustibili di interesse tecnico e di comune impiego sono i
combustibili fossili gassosi e liquidi costituiti da Idrocarburi (composti
di idrogeno e carbonio) e tracce di elementi/composti inorganici (zolfo,
azoto, ossigeno, metalli, ecc).
Gli idrocarburi si distinguono in alifatici e aromatici.
Gli idrocarburi alifatici si distinguono a loro volta in:
•idrocarburi saturi, alcani o paraffine, sono idrocarburi con legami
semplici a catena aperta o ciclica (cicloalcani)
•idrocarburi insaturi sono idrocarburi in cui alcuni dei legami C-C sono
doppi legami (alcheni) e tripli legami (alchini).

Alcano R-CH2-CH2-R CnH2n+2
Alchene R-CH=CH-R CnH2n
Alchino R-C C-R CnH2n-2
Gli idrocarburi fino a 4 atomi di carbonio sono allo stato gassoso a pressione
atmosferica e temperatura ambiente.

Gli idrocarburi aromatici:benzene e derivati sostituiti del benzene e
idrocarburi policiclici aromatici (IPA)

Combustibili Gassosi
I combustibili gassosi fossili sono essenzialmente costituiti da
idrocarburi paraffinici da 1 (metano) fino a 4 atomi di
carbonio (butano).
Gas naturale: metano (CH4), tracce di etano (C2H6), propano
(C3H8), N, S
GPL gas petrolio liquefatto: propano (C3H8) e butano(C4H10) tracce di
etano (C2H6), (C2H4)

Altri Combustibili gassosi
Gas da carbone, torba, legno o biomasse (combustione riducente
in aria)
20-30% di CO, 10-20% di H2, 3-10% di CO2 e 45-55% di N2.
Basso potere calorifico
Gas d’acqua (aria su carbone o coke per avere alta T)
H2O + C  CO + H2
Idrogeno prodotto per steam reforming del gas naturale,
per ossidazione parziale di idrocarburi o
per gassificazione del carbone.

Combustibili gassosi.
Combustione ad alta efficienza
•Stabilità di fiamma (bassa velocità di propagazione)
•Facilità di trasporto
•Basso contenuto di elementi contaminanti inorganici
(basso impatto ambientale)

I combustibili liquidi fossili sono derivati dalla distillazione del petrolio
e/o dalla raffinazione dei prodotti petroliferi.

Combustibili Liquidi
•Combustione ad alta efficienza
•Facilità di stoccaggio e trasporto
•Impatto ambientale in dipendenza del tipo di combustibile
La classificazione e nomenclatura dei combustibili liquidi è fatta
sulla base delle:
•Caratteristiche chimico-fisiche (proprietà fisiche e composizione
chimica)

Combustibili Liquidi
Benzine: C5-C9 (alifatici e aromatici)
Kerosene: C10-C13 (alifatici e aromatici)
Gasolio: C12-C20 (alifatici e aromatici)
Olio combustibile: C14-C30 (alifatici e aromatici)
Passando dalle benzine all’olio combustibile aumenta sia il numero di
atomi di carbonio (diminuisce la volatilità) che il rapporto tra gli
aromatici e gli alifatici.
aromaticità - volatilità +

             Proprietà fisiche                                 Proprietà critiche                                                          
Benzine: 20-200°C d=0.7                               Numero d’ottano
Kerosene: 150-250°C d=0.8                          Cloud and pour poin
Gasolio leg.: 180-360°C d=0.84    
Gasolio pes.: 180-360°C d=0.87                    Numero di cetano,composizione
Oli combust.: >180°C d=0.95                         Viscosità, composizione


Il potere calorifico aumenta all’aumentare del contenuto percentuale di
idrogeno.
Gas naturale: metano
GPL: propano e butano
Benzine: C5-C9 (alifatici e aromatici)
Kerosene: C10-C13 (alifatici e aromatici)
Gasolio: C12-C20 (alifatici e aromatici)
Olio combustibile: C14-C30 (alifatici e aromatici)
Potere
calorifico
idrogeno carbonio

•La densità di una sostanza è definita come la massa che occupa un volume unitario alla
temperatura di 15°C. Di uso comune è la densità relativa (specific gravity,sg) che è invece
la densità della sostanza a 15°C rispetto alla densità dell’acqua pura. Essa è correlata alla
densità in gradi API (American Petroleum Institute) attraverso la relazione:
•La viscosità di un liquido è la resistenza al flusso dovuta alle forze d’attrito tra starti
adicenti del liquido. La viscosità diminuisce con l’aumentare della temperatura e
determina la possibilità di pompaggio ed atomizzazione. La viscosità dinamica (assoluta)
si misura in poise (N s/m2). La viscosità cinematica è la viscosità diviso per la densità
misurata in stokes (cm2/s)
.
•Il cloud point è la temperatura in cui si formano i primi nuclei solidi. Il pour point è la
temperatura minima in cui il combustibile congela completamente.
•Il flash point è la minima temperatura cui il liquido prende (rapidamente) fuoco se
esposto in prossimità di fiamma libera. Il flash point è di conseguenza la massima
temperatura cui il combustibile può essere trattato senza rischi di incendio.

•La temperatura di autoignizione è la minima temperatura richiesta per sostenere la
combustione in ambiente esposto all’aria atmosferica in assenza di scintilla o fiamma
pilota.

La temperatura di autoignizione della benzina è di
circa 370°C.
La benzina ha ‘flash point’ di -43°C
E’ troppo volatile a T ambiente per cui la
miscela è troppo ricca per poter bruciare.
Il gasolio diesel, con ‘flash point’ di +52°C,
è così poco volatile a T ambiente per cui le
miscele ottenibili sono troppo povere per poter
bruciare.

Autoignizione e ‘Flash Point’
Flash
Point
[°C]
T Autoigniz.
[°C]
Metano -188 537
Etano -135 472
Propano -104 470
Butano -60 365
n-ottano 10 206
isottano -12 418
n-cetano 135 205
Metanolo 11 385
Etanolo 12 365
Acetilene Gas 305
Idrogeno Gas 400
Il flash point è un indice della
volatilità della miscela:
Tflash(nC8) ~ Tflash(isoC8)
Tflash(nC16) >> Tflash(nC8)
La temperatura di autoignizione è un
indice della reattività della miscela:
Tauto (nC8) >> Tauto(isoC8)
Tauto (nC16) ~ Tauto

Numero di ottano
•Il numero di ottano indica la tendenza all’autoaccensione di una benzina
all’aumentare del rapporto di compressione in un motore a combustione interna. La scala
del numero di ottano si ottiene assegnando numero di ottano 0 al n-eptano, che è poco
resistente all’autoignizione e numero di ottano 100 all’iso-ottano in quanto molto resistente
all’autoignizione.
n-eptano (n-C7H16) = 0
iso-ottano (i-C8H18) = 100
Nei motori ad accensione comandata l’autoaccensione non deve avvenire prima
dell’accensione comandata per evitare il cosidetto “battito in testa” (knock) quindi il numero
di ottano deve essere il più elevato possibile.
•RON (Research Octane Number), BRON (Blending Research Octane Number) e il MON
(Motor Octane Number) differiscono per le condizioni di riferimento oltre che per il tipo di
motore di prova.
•Il RON è relativo a Taria=125°F, 600 rpm (giri al minuto) con accensione con 13° di
anticipo rispetto al punto morto superiore e fornisce valori più elevati rispetto al MON che si
misura con aria a 300°F, 900 rpm e 19-26° di anticipo.

Additivi antidetonanti
Per aumentare il numnero di ottano si aggiungono alle benzine delle sostanze
antidetonanti.
Piombo tetra-etile (TEL), piombo tetra-metile (TML)
metil-ciclopentadiene-manganese-tricarbonile (MMT)
il piombo avvelena i catalizzatori delle marmitte catalitiche
il manganese (MMT) ha effetti nocivi per interazioni con gli idrocarburi
incombusti.
Gli alcooli e gli eteri aumentano il numero di ottano ma, a causa del loro minor
potere calorifico, tendono a ridurre le prestazioni del motore in termini di km / litro.
Il metanolo ha azione corrosiva e scioglie guarnizioni e gomme. Comunque ci sono
motori in grado di funzionare a metanolo.
Questi difetti sono meno presenti in ossigenati superiori ed in particolare il metilterziario-
butil-etere (MTBE) ha trovato negli anni ’90 una intensa applicazione.
Negli ultimi anni l’MTBE è stato però messo al bando (in California) per problemi di
inquinamento delle falde e sospetta cancerogenicità.

Numero di cetano
Il ritardo all’ignizione nei motori diesel (motori ad autoaccensione) è il tempo che intercorre
tra l’iniezione del combustibile e l’autoaccensione,.
Il numero di cetano (CN) caratterizza i diversi gasoli e combustibili per motori diesel sulla
base del ritardo all’ignizione in condizioni standard.
Il cetano (n-esadecano), più rapido all’ignizione, viene posto arbitrariamente a 100.
l’iso-cetano (eptametil-nonano) ha numero di cetano 15.
Il combustibile viene confrontato con la miscela di riferimento in un motore diesel standard e
ancora confrontato con le caratteristiche della miscela dei composti di riferimento.
Il numero di cetano della miscela di riferimento viene definito come:
CN = (%cetano) + 0.15 (% iso-cetano)
Il test viene condotto a 900 rpm, con aria preriscaldata a 150°F.


Combustibile liquido commerciale/Benzina
Le benzine non sono direttamente ottenute dalla
distillazione del petrolio, ma sono una miscela
d’idrocarburi da 4 a 10 atomi di carbonio ottenuti da
vari processi di trattamento e raffinazione del distillato
petrolifero. Le benzine sono una miscela complessa di
prodotti alifatici e aromatici in proporzioni variabili, a
seconda della provenienza e a seconda della
destinazione di utilizzo, ma in cui le specie alifatiche
(paraffine, olefine, nafteni) sono in un campo di
numero di atomi di carbonio che va dai 4 ai 10 atomi di
carbonio e che sono generalmente prevalenti rispetto
alle specie aromatiche (principalmente alchilati del benzene).

Combustibile liquido commerciale/Kerosene
Nel kerosene, normalmente utilizzato nei motori a
turbine a gas e in particolare nei motori per
aviogetti gli alifatici sono compresi in un campo di
idrocarburi a catena lineare e ramificata dai 10 ai 13
atomi di carbonio, il contenuto di aromatici è
decisamente più elevato (fino al 25 %) e oltre agli
alchilati del benzene sono presenti anche quantità
significative di aromatici a più di un anello
condensato (indene, naftalene, derivati di questi,
ecc.). Il campo di distillazione del kerosene è tra 100
e 250°C.


Combustibile liquido commerciale/Gasolio
Sia il gasolio per autotrazione, comunemente
utilizzato nei motori diesel, che il gasolio da
riscaldamento sono miscele d’idrocarburi compresi
in un campo di temperatura di ebollizione più
elevato poiché gli alifatici vanno da 12 a 20 atomi di
carbonio con un contenuto di aromatici intorno al
30 %. Gli aromatici contenuti nei gasoli contengono
proporzioni maggiori di policiclici a 2 (naftalene) e
tre anelli (fenantrene). Il contenuto di zolfo può
essere particolarmente rilevante.

Combustibile liquido commerciale/Olio comb
Gli oli combustibili sono i combustibili liquidi più pesanti
per i quali il campo di distillazione, ed in particolare la
temperatura finale di distillazione, è spesso non valutabile
o comunque poco rappresentativa poiché i componenti più
pesanti all’aumentare della temperatura subiscono reazioni
di pirolisi piuttosto che semplice evaporazione. Si possono
distinguere gli oli combustibili distillati e gli oli
combustibili residui del processo di distillazione. Il tenore
di aromaticità così come il tenore di zolfo, sono in questa
classe di combustibili particolarmente elevati e la
composizione chimica è di difficile valutazione.

Combustibile liquido commerciale/Olio comb
Negli oli combustibili sono infatti presenti composti
alifatici a catena particolarmente lunga (fino a 30 atomi
di carbonio) composti aromatici che contengono
policiclici aromatici e derivati, composti polar-aromatici
che sono costituiti da aromatici sostituiti con ossigeno,
azoto, zolfo, ecc. e infine composti denominati
“asfalteni” che hanno una struttura aromatica
particolarmente complessa e elevato peso molecolare.

Combustibile liquido commerciale/Olio comb
La caratterizzazione degli asfalteni è importante in
quanto a questi composti è attribuita la tendenza che
hanno gli oli combustibili a formare particelle
carboniose di elevate dimensioni, denominate
cenosfere. La caratterizzazione delle proprietà
chimiche e fisiche degli asfalteni che influenza la
quantità e qualità di cenosfere prodotte, è
particolarmente difficoltosa proprio a causa degli
elevati pesi molecolari e della complessità della
miscela.

Combustibili Solidi
•Combustione a bassa efficienza
•Problemi di gestione dovuta alla formazione di ceneri
 ed elevato impatto ambientale
•Basso costo
Classificazione e nomenclatura
•(composizione chimica, origine petrografica, potere calorifico)

www.biodiesel100x100.net


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